La redazione di Pambianconews Wine & Food è venuta a trovarci a Col Sandago. Riportiamo l’articolo che hanno pubblicato sul loro portale:
Qui sotto un estratto dell’articolo:
Il nome di Col Sandago è legato al Prosecco Superiore docg di Conegliano e Valdobbiadene, territorio patrimonio Unesco dove opera la realtà vitivinicola appartenente al gruppo Hausbrandt. Oltre alla Glera, l’azienda sta investendo sul Wildbacher, antico vitigno austriaco (è originario della Stiria occidentale) di bassa resa e che per questo motivo, dopo esser stato importato in Veneto durante l’era asburgica, era stato quasi del tutto abbandonato a favore di altre uve più redditizie. Il “quasi” è d’obbligo perché Martino Zanetti, presidente di Hausbrandt, non ha mai voluto sacrificare il Wildbacher, trovandone un grande estimatore nel compianto Luigi Veronelli che lo invitò a crederci fino in fondo. E oggi, da quei 3,5 ettari coltivati a Wildbacher, Col Sandago ricava non solo un rosso igt di grande longevità, prodotto in sole 5mila bottiglie e solo nelle annate migliori, ma anche – unico al mondo – due bollicine in purezza, un rosé spumantizzato con metodo italiano e un metodo classico Extra Brut da 2.500 bottiglie.
Altrettanto anomala, per il mondo Prosecco, è la distribuzione geografica delle vendite di Col Sandago, che opera per il 70% in Italia e per il 30% all’estero. “Sono percentuali più simili a quelle di Franciacorta, perché chi fa Prosecco vende in quota maggioritaria oltre confine”, osservano Ranieri e De Luca. I mercati esteri di riferimento sono quelli centro europei, in particolare i Paesi di lingua tedesca e alcuni mercati dell’Europa orientale tra i quali spiccano Slovacchia e Repubblica Ceca. “All’estero abbiamo notevoli possibilità di crescita, puntando sulla qualità”, precisano in Col Sandago.